Google+

sabato 7 gennaio 2017

I più amati del 2016

Il mio 2016 è stato un anno bellissimo. Mi sono sposata e ho fatto un viaggio meraviglioso.

Il 2016 è stato anche il primo anno in cui, a parte una piccola e soffertissima pausa, ho lavorato. E la quantità delle letture ne ha risentito. Fortunatamente non la qualità, anzi. L'avere poco tempo mi ha aiutata a scegliere meglio, e a dedicare tempo solo a ciò che mi ispirava davvero.

In ordine sparso, i 10 libri più amati del 2016.

Exit - Alicia Giménez Bartlett
I fratelli Aschkenazi  - I. Singer
Ross Poldark - Winston Graham
Bruges la morta - Georges Rodenbach
Tutti i giorni di tua vita - Lia Levi
Più alto del mare - Francesca Melandri
Mia cugina Rachele - Daphne Du Maurier
L'isola dell'infanzia - Karl Ove Knausgard
l Capitan Fracassa - Théophile Gautier
Eva dorme - Francesca Melandri

venerdì 6 gennaio 2017

Recensione di "Dove la storia finisce" di Alessandro Piperno.

SINOSSI: Quando Matteo Zevi è improvvisamente fuggito in California per sottrarsi alle rappresaglie di uno strozzino, la vita della sua famiglia ne è stata sconvolta. Ora, vent’anni dopo, il suo ritorno altrettanto improvviso minaccia di portare turbamenti perfino maggiori. Perché mentre lui viveva il suo involontario esilio a Los Angeles, la vita di sua moglie, sua madre e i suoi figli è andata avanti, raggiungendo un nuovo, almeno apparente, equilibrio. (...) E mentre ognuno è impegnato a dipanare faticosamente il filo della propria esistenza, la Storia si appresta a irrompere nella quotidianità, inaspettata e terribile.

Partiamo dalla doverosa premessa che io di Piperno leggerei e venererei pure la lista della spesa.
Con le peggiori intenzioni è stata la medicina grazie alla quale ho superato un'ossessione amorosa morbosa che durava da anni. Scoprendo che anche altri soffrono delle stesse ossessioni, a volte.
Dove la storia finisce era il primo titolo della lista di libri che ho chiesto di ricevere per Natale, ed è stato anche il primo che ho divorato. Peccato che Piperno sia così lento a scrivere, accidenti a lui.

Come sempre, Piperno ci racconta la storia di una famiglia (allargata, diciamo). Relazioni famigliari rese ancora più complesse dalla figura di un marito-padre che - dopo essere stato lontano per anni - torna improvvisamente, non da tutti e del tutto desiderato. Mentre il figlio maggiore si prepara ad affrontare la paternità e la figlia minore sperimenta una crisi matrimoniale connessa con un'ossessione amorosa. Argomento che, a mio modesto parere, Piperno maneggia alla grandissima.

I personaggi sono eccezionali, come sempre. Si svelano a poco a poco, regalandoci sorprese anche verso la fine, anche verso l'ultima pagina. Mentre alla penultima la storia si disintegra, finisce, sotto i colpi della cattiveria del Caso, e soprattutto di chi è estraneo a questa "storia" e finisce per rendere tutti, più nolenti che volenti, protagonisti della "Storia". E' un finale distruttivo, quello di quest'ultimo Piperno. Roba che in confronto l'epilogo di Il fuoco amico dei ricordi è Topo Gigio.
Un finale forse troppo rapido, in seguito al quale ciò che può ricomporsi si ricompone, e solo in un caso ci riserva una sorpresa. Non c'è ottimismo: alcune cose non si posso aggiustare. Se non arrivasse la distruzione, finirebbero con l'autodistruggersi, e sarebbe forse peggio. Questo è quello che sono arrivata a pensare, nonostante debba ammettere che la prima reazione è stata "perché?".
In sostanza, non sono pienamente soddisfatta. Ho come la sensazione che ci sia un che di non concluso, non spiegato. O forse di non capito, più probabilmente.

Un cenno merita anche l'ambiente in cui si svolge tutta la storia: una Roma bellissima, e al suo interno la cerchia di ebrei romani. Ebrei che spesso non sono tali, visto che lo sono per parte di padre. Ebrei che rispettano i riti imposti dalla loro religione, e allo stesso tempo non sembrano darle troppa importanza. Fino alla scelta finale, che è una non-scelta. La scelta di un rifugio, che tale non è.

Recensione piena di dubbi, di contrasti e di retorica, per un romanzo pieno di dubbi, contrasti e retorica :)